venerdì 3 settembre 2010

UNO, NESSUNO. NESSUNO.



Capolavoro assoluto. Per me. Non mi piace il discorso che Luca (ciao Luca, piacere, Luca) fa sulla voce off. Soprattutto sentenziando in base al "genere". Non cascherei in questi tecnicismi [soprattutto perchè, semmai, i Coen si divertono a ...scherzarci con i gener(alism)i].
Capolavoro è per la scelta di ogni singolo attore, ogni singolo personaggio, ogni singolo passaggio. Il solo silenzio del barbiere è di una bellezza accecante. Riguardo all'intellettualismo dei Coen: anche io odio gli intellettuali e gli intellettualismi ma, nei Coen avviene un miracolo (che avviene molto meno spesso in Allen), il miracolo della mistura perfetta tra sensibilità (sensazione) e ragionamento.
Questo proprio ne fa ulteriormente un capolavoro.
Il solo personaggio dell'avvocato è irraggiungibile.
Scarlett è favolosa, restituisce un mix di semplicità e puttanimma difficilmente raggiungibile.
Per non parlare dell'enorme spostamento semantico che fa ruotare tutto il film su se stesso (io direi, mettendolo a 90 gradi, passatemi la volgarità geometrico-pornografica).
Il mondo perfetto (del soggetto-barbiere) che non "diventa" ma "è", ed "è sempre stato" un ammasso di merda...
E soltanto lui non se ne era accorto...(perchè, appunto, non c'era)...

PS.
La voce off, in questo caso è essenziale, fondamentale. Cosa ti saresti inventato tu? Come avresti dato voce al silenzio violento del barbiere? Come avresti esternato i suoi ragionamenti?
Non sarebbero riusciti i Coen con la sola immagine in quanto il gioco si regge su un processo (para e meta)-razionale. E' la moderna riproposizione dell'Uno-nessuno-centomila in chiave ancora più intima e senza la partecipazione diretta del prossimo...
Capisco i tuoi dubbi, li capisco davvero (anche io adoro il cinema di pancia, anche io do priorità massima all'immagine)...
Ma in questo caso io non vedo altre strade.
Ho visto l'ultimo lavoro dei Coen. Un pugno micidiale al petto, una violenza ed una rassegnazione così forti non li provavo dai tempi di un Egoyan in splendida forma.
E come sono arrivati a ciò? Hanno fatto un film che prende alla pancia fatto di concetti (congetture direi)...
Ripeto: è questo che fa dei fratelli-filosofi un fenomeno unico.

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